domenica 21 settembre 2008

La solitudine dell'angelo

Chiuso dentro una sagoma d' uomo s' avvio all'incontro.Vide Agar l'egiziana
all'oasi, espulsa dalle tende di Abramo, incinta di lui . Piangeva di collera umiliata da Sara. Lui eravuoto un'anfora di fiato ricoperta dal temporaneo imballaggio di uno scheletro. Non è così per tutti? Non è così per lui che abita il nostro formato d'ossa e unghie, che indossa ilnostro calcare per recapitare un telegramma.Lui l'angelo è il più solo tra gli esseri della scrittura sacra.Appare e subito decade, la sua durata è brace. Non sa che farsene dei sensi , non sa indossare un corpo. E' burattino agitato dall'alto.Non è così per tutti?Non è così per tutti? Non è così per lui che è puro e vuoto, meno di un gas di Ramsay, il sole l'attraversa senza lasciare spettro
, questo gli dice Agar. < Tu sei porzione di Elohim perchè sei lì a guardarmi. Senza di me non avresti corpo, tu sei colui che sta vedendo me, questa è la tua porzione, per la quale avrai ricordo in un rotolo di pergamena.>
Agar non voleva offenderlo, anzi onorarlo con il suo stupore. Era però straniera, parlava l'ebraico appreso al servizio di Abramo, una lingua adatta al governo del bestiame e ad obbedire a Dio. La comparsa dell'angelo davanti alla sua pena le abbrevio l'ebraico, la spinse ad una formula. Agar voleva dire < Tu sei El che mi vede, esisti per apparirmi innanzi, perchè mi scruti e non riesci a distoglierti. Succede di fraintendersi col cielo> Agar gli ricordò che lui era in affitto un vecchio frac noleggiato per una cerimonia.
All'angelo il corpo diventò pesante, gli passò un freddo di malaria nel mezzogiorno ardente del mezzogiorno ardente dell'oasi. E ' questo essere un uomo ? Stare nel campo di occhi di una donna, impigliarsi nella sua voce? Il corpo gli si strinse intorno, e l'angelo dimenticò l'uscita. Piantato al suolo, privo di ritorno, se ne andò al deserto assaggiando per la prima volta la frusta della polvere negli occhi, la perfezione di appoggio del piede sulla pietra. Marzo 2002

Erri De Luca Davar 01- Solitudini 2003

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